L’abito del matrimonio

di Andrea Rigato

Se solo si fosse messo a correre, l’avrei inseguito. L’avrei rincorso a piedi nudi sul ghiaino, e poi gli avrei spaccato la faccia a pugni.

Ma ha reagito al mio grido rabbioso venendomi incontro lentamente. Percorrendo con calma i pochi metri che ci separavano. Puntandomi in faccia una pistola.

È in casa mia. È a viso scoperto. L’ho visto in faccia. Sono morto, penso.

Dove tieni la cassaforte, mi chiede.

Stai calmo, penso. Penso. Penso. Penso.

Stai calmo, gli dico. La cassaforte non ce l’ho. Tengo tutto in una busta, in un nascondiglio segreto. Non la troverai mai, gli dico.

Se non mi dai i soldi ti ammazzo.

Rumeno, forse. Non è un ladruncolo. Ha aspettato che mia moglie uscisse con il cane. Ha aspettato che io entrassi in piscina. Non è minimamente spaventato. Non se ne andrà di qui senza i miei soldi e senza avermi ucciso.

Va bene, stai calmo. La busta è di là, dentro a un armadio, dico.

Mi segue fino alla camera da letto.

Il mio abito da matrimonio è lì dentro, perfettamente conservato. Quanti ricordi. Gli dico che la giacca mi sembrava un nascondiglio perfetto per quella busta. Sfilo lentamente la giacca dall’appendiabiti. Mi volto verso di lui. Tasto con la mano nella tasca interna e ne riconosco l’ingombro. Forse anche lui adesso nota l’insolito gonfiore. Devono essere un sacco di soldi. Faccio finta di estrarre la busta. Premo invece il grilletto due volte. Lui si affloscia, incredulo, cadendo riverso su un fianco. Una macchia di sangue si propaga in fretta sulla sua T-shirt colorata.

Tampono quella macchia premendoci contro la giacca del vestito.

Devo fare in fretta, penso. Devo fare qualcosa. Devo farlo sparire.

Qualcuno avrà sentito gli spari, penso. Arriverà la polizia.

La giacca del mio matrimonio è un cencio madido di sangue. I due piccoli fori bruciacchiati all’altezza del taschino sembrano due occhietti che mi fissano interrogativi.

Mi siedo sul letto e mi copro il viso con le mani.

Cazzo ho combinato un macello, penso.

Ho rovinato l’abito del mio matrimonio.

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